Manca davvero pochissimo, poi l’amministrazione Marino e il Comune di Roma daranno il sì definitivo al progetto per la costruzione del “Nuovo stadio della Roma”. A meno di 24 ore dall’importantissimo evento, il numero uno del club giallorosso James Pallotta, ha voluto mettere qualche puntino sulle i utilizzando la radio ufficiale della Roma. Pallotta, dopo aver rilevato le quote Unicredit, è praticamente plenipotenziario all’interno del club, ma non è d’accordo con chi sostiene che nella costruzione del nuovo impianto ci sia qualche neo. “È ridicolo – dice Pallotta – affermare che lo stadio non sarà di proprietà della Roma. Semplicemente, la proprietà dello stadio e quella del club saranno separate per motivi finanziari”.
L’esternazione riprende un po’ quanto già dichiarato dall’amministratore delegato Zanzi nel mese di luglio:
“La Roma e lo stadio saranno controllati dallo stesso gruppo e lo stadio sarà di proprietà della Roma”.
Ad allarmare i tifosi del club capitolino è stato il prospetto informativo che accompagna l’aumento di capitale depositato a giugno alla Consob che a pagina 87 e 88 riporta:
“… Lo stadio della Roma sarà autonomo ed indipendente rispetto alla società. La realizzazione del progetto non vedrà il coinvolgimento economico finanziario della società. Le modalità con cui la società potrà usufruire delle strutture dello stadio saranno oggetto di specifici accordi che saranno sottoscritti con la società proprietaria dell’impianto”.
Qual è la paura del popolo giallorosso? Che presto Pallotta lasci la società ma non la proprietà dello stadio, costringendo la Roma a riacquistarlo o a pagarne l’affitto a vita. Ipotesi non contemplata dal patron americano, ospite della radio del club assieme al braccio destro Mark Pannes:
“Non ha alcun senso – prosegue Pallotta – pensare che io possa vendere la società e tenere lo stadio tra due anni. Voglio rimanere per almeno 20 o 30 anni. Non vogliamo che sia uno stadio solo per il calcio, ci saranno tantissimi eventi calcistici e non. Sarà lo stadio della Roma, ma sarà anche lo stadio della città. E da domani si parte definitivamente”.
Fidatevi di me, ribadisce in sostanza il presidente della Roma: il nuovo stadio non graverà sulle casse del club, ma sarà costruito con i soldi di investitori, principalmente stranieri, mentre al Comune di Roma spetta la parte relativa alle infrastrutture, ai collegamenti e a tutto ciò che ha impatto con l’urbanizzazione della zona di Tor di Valle. Una piccola ammissione, però, il magnate americano la fa: la Roma non pagherà più l’affitto dell’Olimpico (8 milioni di euro), bensì alla società che gestirà il nuovo stadio della Roma dietro la quale ci sono lo stesso Pallotta e i suoi soci:
“È un progetto da un miliardo di euro e nessuno dica che è una speculazione edilizia. Creeremo qualcosa di straordinario per Roma, per l’Italia e per il Sud Europa. Attualmente paghiamo 8 milioni di euro l’anno per l’affitto dell’Olimpico – sottolinea ancora Pallotta – , il club ne pagherà 2 alla nuova società”.
Il perché lo spiega Pannes:
“Dovremo restituire i soldi a tutti i privati che ci aiutano in questa impresa. Ma lo stadio è e sarà della Roma, lo dice anche il nome”.
In ogni caso, così come lo Juventus Stadium il primo stadio di proprietà in Italia costruito dalla Vecchia Signora, il nuovo impianto della Roma ha lo scopo di dare un ulteriore impulso al movimento del calcio italiano, il cui valore è andato crollando negli ultimi anni e che va assolutamente rilanciato. Non a caso, Pallotta e Agnelli si trovano sulla stessa lunghezza d’onda per le politiche di rilancio del calcio nostrano:
“Negli Stati Uniti le cose sono più semplici, qui c’è bisogno di più pianificazione ma lo sapevamo. Vogliamo che il calcio italiano cresca, non solo la Roma, ma da soli non possiamo fare niente. Speriamo di avere presto il sostegno di altri club per cambiare le cose e riportare in alto la Serie A”.
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